Sudafrica, Filippine, Spagna, Germania, Russia, Nuova Zelanda, Senegal e Giordania, questi alcuni dei 192 paesi che lunedì 14 giugno celebreranno la prima “Giornata Mondiale del donatore di sangue.”
La giornata, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in collaborazione con Avis, Fidas, Fratres e Croce Rossa Italiana, punta a sensibilizzare l’opinione pubblica, e soprattutto i giovani, sull’importanza della donazione del sangue.
La scelta della data non è casuale. Era il 14 giugno del 1868 quando a Vienna nacque Karl Landsteiner, medico di origine austriaca e premio nobel nel 1930, che scoprì l’esistenza dei gruppi sanguigni.
I presidenti nazionali delle associazioni e federazioni dei donatori di sangue si sono detti soddisfatti per l’alto valore dell’iniziativa ed auspicano “un sempre maggiore coinvolgimento delle istituzioni per la diffusione della cultura della donazione, e perché siano messi in atto tutti gli strumenti per facilitare la raccolta del sangue e, quindi, il raggiungimento dell’autosufficienza nazionale”.
Forse non tutti lo sanno ma il 65% della popolazione italiana ha un’età compresa tra i 18 e i 65 anni, condizione base per la donazione, ma solo il 3% sono i donatori.
Donare il sangue è un gesto semplice e altruista, che permette di aiutare chi ne ha bisogno.