All’aurora del 13 novembre 1947 l’Angelo del Signore annunziò la resurrezione ed accompagnò in Paradiso Don Gaetano Tantalo.
Era nato a Villavallelonga il 3 febbraio 1905, compì gli studi nel seminario vescovile di Avezzano ove era entrato nel 1918, poi quelli teologici nel seminario regionale di Chieti ed ordinato sacerdote il 10 agosto 1930.
Discreto, silenzioso, sorridente, ma oltremodo attivo, ha lottato sempre senza far rumore.
Affiorano alla mente e salgono al cuore le parole stupende della scrittura: "Figlioli, non amiamo a parole, né con la lingua, ma con fatti e nella verità" (1 GV. 3,18). Questo prete alla luce della parola di Dio e dell’insegnamento della chiesa aveva messo in atto che l’amore deve essere concreto ed umile.
Lui, Don Gaetano Tantalo, ha incarnato la concezione tradizionale del sacerdote, che sfugge alle mode del momento, ed attesta il suo ufficio sacerdotale partendo da Cristo. Di poche parole, ma al momento giusto appropriate, racchiuso nella sua intimità, mai scossa dall’esterno, impavido di fronte alle difficoltà, benevolo con i confratelli.
Possiamo affermare che viveva il mistero di povertà e il mistero d’umiltà. Diceva sempre: "Essere preti è grande cosa".
Fin da bambino si era avvicinato alla dura vita del seminario per divenire sacerdote con sincero amore per Gesù Cristo e rinunciando per sempre alle gioie terrene . Per lui poter vivere la vita sacerdotale rappresentava il paradiso in terra . Non potè svolgere appieno la vita sacerdotale perchè lo stato di salute cominciò ad incrinarsi, però da questa prova uscì con il sorriso e la serenità che è propria di chi accetta tutto quanto come volontà del Signore . Nelle sue lettere si nota ogni descrizione del male che accetta come" lode al Signore", frutto del suo animo puro e fiducioso . Non si fece mai prendere dallo sconforto, accettò il suo destino serenamente, portando anzi conforto alle persone più bisognose e più povere ; nei momenti di massima sofferenza diceva, semplicemente con il sorriso, di volersi fare santo . Quale il carisma e la spiritualità del Venerabile per additarlo come eroe del nostro tempo… Risulta una persona equilibrata e decisa, che punta all’essenziale, ad adempiere i suoi doveri verso Dio, verso se stesso, ma soprattutto verso il prossimo . La sua cultura era vasta ( conosce alla perfezione il latino, il greco, l’aramaico e il francese ) nel seminario di Avezzano e Chieti poi, era chiamato il piccolo genio . Nella vita sacerdotale istruiva i suuoi fedeli con ogni possibile carità cristiana . Prende la Vergine Maria, madre di tutti noi come modello di vita cristiana . In Maria vedeva la meta verso cui camminare . Morì giovane e le sue ultime parole furono dichiarazione d’amore all’amico della sua vita << Gesù, mio Dio vi amo >> I suoi resti, dopo essere rimasti nel cimitero di Villavallelonga, furono traslati all’interno della chiesa della Madonna delle Grazie, dove sono oggetto di preghiere e venerazione.
Ai microfoni di Padre Pio TV S. Ecc. Mons. Antonio Santucci, vescovo emertito del Trivento ha ricordato la figura e la santità di don Gaetano.
Guarda l’intervista:http://www.youtube.com/watch?v=yBVlHJpatdA