“Il sommo pontefice Giovanni Paolo II per sostenere la devozione verso san Pio da Pietrelcina, desiderando manifestare un segno della sua particolare benevolenza verso la città di San Giovanni Rotondo ha deliberato di cambiare il nome dell’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste e di unire a questa nobile Chiesa il titolo di San Giovanni Rotondo. Pertanto col presente decreto della Congregazione per i Vescovi Sua Santità stabilisce e decreta che l’antica Arcidiocesi, d’ora in avanti, si possa e si debba chiamare Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo e parimenti lo stesso arcivescovo pro-tempore si chiami di Manfredonia-Vieste e San Giovanni Rotondo.”
Questo l’annuncio dato, a sorpresa, questa sera da S. E. mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, arcivescovo metropolita di Foggia-Bovino e amministratore apostolico dell’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste e San Giovani Rotondo, durante la santa Messa vespertina da lui presieduta nel Santuario “Santa Maria delle Grazie”, leggendo la traduzione del decreto della Congregazione per i Vescovi.
Il documento, che porta la firma del prefetto e del segretario della Congregazione vaticana, il cardinale Giovanni Battista Re e l’arcivescovo Francesco Monterisi, è stato trasmesso quattro giorni fa a mons. D’Ambrosio dal nunzio apostolico in Italia, mons. Paolo Romeo. “E’ una decisione personale del Papa, una sua scelta” ha voluto precisare l’Arcivescovo di Foggia, ricordando però che la si deve alla presenza in questo luogo di San Pio da Pietrelcina: “è grazie a lui che state per ricevere questo dono.
Hanno concelebrato, tra gli altri: S. E. mons. Riccardo Ruotolo, presidente di Casa Sollievo della Sofferenza; il ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa “Sant’Angelo e Padre Pio”, fr. Paolo Maria Cuvino; il superiore del Convento “Santa Maria delle Grazie” di San Giovanni Rotondo, fr. Giammaria Cocomazzi; il vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Andrea Storace.
Nel suo indirizzo di saluto, all’inizio della Celebrazione, prima dell’annuncio, il Ministro Provinciale dei Cappuccini aveva espresso, nell’attesa, un auspicio: “E’ tradizione che ad inizio d’anno ci sia lo scambio di auguri e di doni. Tutti attendiamo un augurio e un dono che tocchi i nostri cuori e riempia di stupore i nostri occhi. Che si possa dire di San Giovanni Rotondo: beata te che hai ricevuto il dono inestimabile della presenza di Padre Pio.”
Questo provvedimento ha altri due precedenti che riguardano altrettante cittadine mete di un imponente afflusso di pellegrinaggi e caratterizzate da una grande espressione di fede. Anche Lourdes e Fatima furono associate alle denominazioni delle rispettive diocesi: Lourdes a Tarbes il 20 aprile 1912 e Fatima a Leiria il 13 maggio 1984.
Note storiche
Le origini della chiesa sipontina sono antichissime. La tradizione ne attribuisce la fondazione a San Pietro, durante il suo viaggio di predicazione verso Roma, dopo essere sbarcato a Taranto nell’anno 54 dopo Cristo. Storicamente certo è che già nel V secolo Siponto era sede vescovile. Del suo vescovo, Felice, si fa infatti menzione nel Sinodo romano del 465. La città di Siponto divenne inabitabile durante il Medio Evo, forse a causa di un impaludamento originato da fenomeni di bradisismo o forse a causa di un maremoto che si sarebbe verificato nel 1223. Fu ricostruita dal re svevo Manfredi nel 1256 a pochi chilometri dall’originario insediamento. La città, dunque, ebbe una nuova denominazione. Non la Diocesi. Dal 1818 l’Arcivescovo di Siponto è anche amministratore perpetuo della diocesi di Vieste; dal 1986 le due diocesi sono state fuse.