“Chiediamo oggi la grazia di lasciarci stupire dalle sorprese di Dio, di non ostacolare la sua creatività, ma di riconoscere e favorire le vie sempre nuove attraverso cui il Risorto effonde il suo Spirito nel mondo e attira i cuori facendosi conoscere come il «Signore di tutti”.
Con queste parole papa Francesco ha concluso la dodicesima catechesi dedicata agli Atti degli Apostoli, nel contesto dell’Udienza Generale di questa mattina in Piazza San Pietro.
«Dio vuole che i suoi figli superino ogni particolarismo per aprirsi all’universalità della salvezza». «Questo è lo scopo», ha detto Francesco: «Superare i particolarismi e aprirsi all’universalità della salvezza, perché Dio vuole salvare tutti». «Quanti sono rinati dall’acqua e dallo Spirito sono chiamati a uscire da se stessi e aprirsi agli altri, a vivere la prossimità, lo stile del vivere insieme, che trasforma ogni relazione interpersonale in un’esperienza di fraternità». «Testimone di questo processo di “fraternizzazione” che lo Spirito vuole innescare nella storia è Pietro, protagonista negli Atti degli Apostoli insieme a Paolo.
Pietro e Paolo, la fede in movimento
Pietro sta pregando, «riceve una visione che funge da “provocazione” divina, per suscitare in lui un cambiamento di mentalità. Vede una grande tovaglia che scende dall’alto, contenente vari animali: quadrupedi, rettili e uccelli, e sente una voce che lo invita a cibarsi di quelle carni. Egli, da buon ebreo, reagisce sostenendo di non aver mai mangiato nulla di impuro, come richiesto dalla legge del Signore. Allora la voce ribatte con forza: “Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano”».
«Il Signore vuole che Pietro non valuti più gli eventi e le persone secondo le categorie del puro e dell’impuro, ma che impari ad andare oltre, per guardare alla persona e alle intenzioni del suo cuore» ha detto il Papa.
«Dal principe degli apostoli impariamo che un evangelizzatore non può essere un impedimento all’opera creativa di Dio, il quale “vuole che tutti gli uomini siano salvati”, ma uno che favorisce l’incontro dei cuori con il Signore».
“Non ostacoliamo la creatività di Dio”
Dopo l’incontro con Cornelio, Pietro è più libero da se stesso e più in comunione con Dio e gli altri, perché ha visto la volontà di Dio per opera dello Spirito Santo», ha concluso il Papa: «Può dunque comprendere che l’elezione di Israele non è la ricompensa per dei meriti, ma il segno della chiamata gratuita ad essere mediazione della benedizione divina tra i popoli pagani». «Chiediamo oggi la grazia di lasciarci stupire dalle sorprese di Dio, di non ostacolare la sua creatività, ma di riconoscere e favorire le vie sempre nuove attraverso cui il Risorto effonde il suo Spirito nel mondo»