La solenne concelebrazione eucaristica di apertura del novenario, è stata presieduta, nella Chiesa inferiore di San Pio da Pietrelcina, da mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano e amministratore apostolico dell’Arcidiocesi di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo.
Nella sua omelia ha ricordato che la novena diventa una occasione propizia per chi vuole leggere il mistero della santità di Padre Pio, e della propria storia, alla luce della Croce di Cristo: «dall’altezza della croce riusciamo a misurare la nostra altezza, la nostra vita. Davanti all’altezza dell’amore del Signore riusciamo a comprendere quanto valiamo davanti a Lui».
San Pio, ha continuato il Celebrante, dialogando con il Signore ha compreso la grandezza di questo Amore che ci fa rimanere stupiti di fronte a tale mistero. «Dobbiamo imparare a misurare le nostre pretese davanti a Dio, infatti la croce ci aiuta anche a misurare il nostro orgoglio ponendoci di fronte ad essa con l’umiltà di chi riconosce che Lui è il nostro Salvatore e che pur essendo creature amate, siamo sempre bisognose di grazia e salvezza, senza la pretesa di sentirci perfetti».
La Croce di Cristo, nel giorno della sua esaltazione, diventa inoltre, per noi, misura delle nostre relazioni con il prossimo, in cui non deve esserci spazio per inimicizie e odio.
«San Pio ha contemplato il Crocifisso e ha incrociato il suo sguardo imparando a stare dinnanzi ad esso: il vertice della vita cristiana non è stare ai piedi della croce, ma stare sulla croce riconoscendo nelle sofferenze un dono».
Per intraprendere questo cammino, ha concluso il Vescovo, bisogna spogliarsi di tutto e rivestirsi di Cristo crocifisso. Una via che ciascuno può fare propria diventando uomini di pace riconciliati con Dio.
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