“La santità consiste nella risposta d’amore che si dà al Signore. Sono queste le parole di Mons. Antonio Santucci,( nella foto) Vescovo Emerito di Trivento,ospite negli studi di Tele Radio Padre Pio in occasione della Solennità di Tutti i Santi che la Chiesa universale celebra il 1° Novembre.Vi proponiamo alcuni stralci dell’intervista.
Mons. Santucci perché celebriamo la Festa di Ognissanti. E quanti sono? Una moltitudine immensa. E’ la festa di Tutti i Santi, non solo di quelli segnati sul calendario e che veneriamo sugli altari, ma anche di quelli che sono passati sulla terra in punta di piedi, senza che nessuno si accorgesse di loro, ma che nel silenzio del loro cuore hanno dato una bella testimonianza di amore a Dio e ai fratelli, forse parenti nostri, amici, forse nostro padre, nostra madre, umili creature, che ci hanno fatto del bene senza che noi neppure ci accorgessimo.Un giorno furono come noi, camminarono per le nostre strade, affrontarono i nostri problemi, subirono le nostre tentazioni, forse commisero i nostri stessi peccati, ma seppero rialzarsi e morirono in grazia di Dio .
Vogliamo anche ricordare due aspetti dottrinali che vengono messi in evidenza in modo particolare quest’oggi dalla liturgia della Parola. Il primo è: beatitudine e santità. Tutte le categorie di persone che sono chiamate “beate” nel Vangelo sono sante? Certamente! La beatitudine è aver fede in Gesù Cristo. Una fede viva, chiara, una fede coerente. Ad esempio la Madonna è chiamata beata non tanto per la sua maternità fisica, ma per la sua fede. Dice il Vangelo di Luca: “Beata perché hai creduto all’adempimento delle parole del Signore”. La beatitudine non è un consiglio…è la legge evangelica, è la “Magna carta” del Vangelo per tutti coloro che credono in Gesù Cristo e tutto sopportano per amore di Dio. Costoro certamente saranno poi glorificati dal Signore. Quando pensiamo ai santi spesso ci troviamo di fronte a persone che in un modo o nell’altro sono riusciti a rendere la loro vita speciale facendo qualcosa di straordinario. Persone che sono rimaste nella storia, di cui ci si ricorda. Uomini e donne che hanno fatto tanto bene, che hanno saputo riflettere con la loro sfumatura la luce di Dio. La Chiesa ci fa dono di questi esempi per aiutarci a vedere concretamente la giusta direzione. Spesso però questa direzione appare lontana, spesso nel nostro quotidiano ci rendiamo conto che aspiriamo a una perfezione che forse mai raggiungeremo. La santità non è perfezione. La santità è “tendere alla perfezione”, è quindi in qualche modo una continua ricerca.
Amore e Santità. La santità è il risultato di un incontro d’amore tra Dio e la creatura perché tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù attraverso le loro debolezze, gioie, difficoltà… Questo è il cammino di tutti i Santi…
Del resto la santità non è altro che una risposta generosa alla volontà di Dio. Siamo stati creati e redenti proprio perché conosciamo Dio, perché lo amiamo e perché prestiamo il nostro servizio d’amore ai fratelli…Per cui la santità corrisponde al fervore di carità. La santità è amore e l’amore diventa testimonianza. Non si può non parlare di una persona che si ama. La santità è un dono ricevuto da Dio nel battesimo, da accogliere e sviluppare nel proprio stato di vita. Grande santa della carità è stata, ad esempio, Madre Teresa di Calcutta la quale non è andata a convertire gli indiani moribondi gettati tra i rifiuti; è andata ad amarli, a prendersi cura di loro, a dare loro una morte dignitosa e serena. Non predicava, ma parlava il suo amore e molti chiedevano il battesimo prima di morire, perché, dicevano: “voglio andare dove andrai tu,che sei così buona”. Per camminare seriamente verso la santità e diventare testimoni credibili e portatori autentici di Cristo, dobbiamo accogliere e usare ogni giorno quei mezzi che il Signore ci dona per mezzo della Chiesa: come una profonda vita di preghiera, la Messa quotidiana,la meditazione della Parola di Dio… Questi impegni, più che come obblighi, vanno visti come una grazia, un dono, una necessità dell’anima, un profondo desiderio di intimità con il Signore che spinge a offrire tutto a Lui, vivendo la propria vita in Lui, con Lui, per Lui. I Santi portarono la croce con umiltà e obbedienza. In fondo l’ha detto Gesù: “Chi vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua”. Solo così si diventa veri testimoni di Gesù, ossia Santi.