Oggi, sabato 20 giugno, si celebra in tutto il mondo la Giornata del Rifugiato, istituita nel 2000, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, come occasione per ricordare la condizione di milioni di persone, in tutti i Continenti, costrette a fuggire dai loro Paesi e dalle loro case a causa di persecuzioni, torture, violazioni di diritti umani, conflitti. Sono dati di un fenomeno allarmante quelli che arrivano dall’ultimo Rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Unhcr: «sono 59,5 milioni i migranti forzati costretti a fuggire dalle loro case alla fine del 2014, rispetto ai 51,2 milioni di un anno prima e ai 37,5 milioni di dieci anni fa. L’incremento rispetto al 2013 è stato il più alto mai registrato in un solo anno. Save the Children conta quasi 2.000 minori in fuga dalle guerre giunti in Italia nel 2015. Fuggono dai conflitti in Siria, Iraq, Palestina, Somalia e Libia, o dall’arruolamento militare senza termine per la dittatura in Eritrea. «Le testimonianze che raccogliamo ogni giorno – ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children – nelle aree di sbarco e nei centri di prima accoglienza a sud o nelle città di Roma e Milano, ci raccontano di lunghi viaggi che durano settimane o mesi, in mano ai trafficanti, di violenze di ogni tipo subite ripetutamente nei paesi attraversati e poi in Libia, gravi traumi che hanno lasciato un segno profondo. L’Italia e l’Europa hanno il dovere di accoglierli e proteggerli, e di offrire loro la possibilità di costruire un futuro diverso da quello violento che sono stati costretti ad abbandonare».
Tantissime le manifestazioni organizzate in tutta Italia per l’occasione, tra le altre, a Firenze si terrà il convegno "Casa dolce casa" promosso dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati per raccogliere fondi da destinare a chi ha dovuto abbandonare le proprie case per cercare una nuova vita lontano.
E l’invito a pregare per i rifugiati e a chiedere perdono per le persone che chiudono la porta è l’appello che Papa Francesco ha lanciato al termine dell’Udienza Generale di mercoledì 17 giugno: «Preghiamo per tanti fratelli e sorelle che cercano rifugio lontano dalla loro terra, che cercano una casa dove poter vivere senza timore, perché siano sempre rispettati nella loro dignità. Incoraggio l’opera di quanti portano loro un aiuto e auspico che la comunità internazionale agisca in maniera concorde ed efficace per prevenire le cause delle migrazioni forzate. E vi invito tutti a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca una famiglia, che cerca di essere custodita».