Il Festival Francescano è già in cammino verso la perfetta letizia. Se il 2013 è stato l’anno del “cammino”, interpretato nelle sue diverse declinazioni, lo sguardo dei Francescani dell’Emilia Romagna è già rivolto al tema della prossima edizione e cioè la “perfetta letizia”. Per il secondo anno consecutivo, dal 27 al 29 settembre, il centro storico della città di Rimini ha ospitato numerosi eventi, conferenze, laboratori, spettacoli ideati per portare il messaggio del poverello d’Assisi nelle piazze, per le strade, tra la gente.
Un’occasione per ricordare il passaggio di san Francesco avvenuto 800 anni fa nell’entroterra riminese di Valmarecchia come ha detto ai microfoni di Padre Pio Tv fr. Alessandro Caspoli, presidente del Festival Francescano e direttore dell’Antoniano di Bologna. Il sagrato del Tempio Malatestiano di Rimini, piazza Cavour e piazza Tre Martini hanno accolto i diversi momenti di approfondimento e di confronto tra i relatori e il pubblico, sempre molto attento e partecipe, infatti quest’anno si sono registrate oltre 30mila presenze.
Molto apprezzate, soprattutto dai numerosi studenti presenti, le parole di Franco Cardini, docente di storia medievale all’Università di Firenze, che ha parlato del significato del pellegrinaggio, con particolare riferimento al cammino di Santiago de Compostela. Un viaggio intenso ed emozionante è stato quello fatto da Andrea Bartali, figlio del grande campione Gino, che con grande semplicità e simpatia ha raccontato di suo padre, della passione per il ciclismo, oltre 700 mila i chilometri percorsi; dell’amore per la famiglia: “I miei figli – affermò una volta – li ho visti poco. Mi consolo pensando di aver sostituito la presenza con l’esempio”; della sana rivalità con Fausto Coppi; della sua fede incrollabile e del riconoscimento di “Giusto tra le nazioni” per aver salvato centinaia di ebrei trasportando in bicicletta documenti con la scusa dell’allenamento.
Per la prima volta ospite al Festival Francescano anche Moni Ovadia, eclettico artista, attore di teatro e capocomico di un “teatro musicale” che con il suo intervento “Esodo verso la libertà” ha catalizzato l’attenzione dei presenti.
Perché l’aumento del Pil non sempre fa rima con crescita economica, come una vita sobria e senza sprechi può aiutarci a vivere meglio e perché decrescita non sempre ha un significato negativo sono stati i concetti su cui Maurizio Pallante, presidente del “Movimento per la Decrescita Felice”, ha incentrato il suo intervento “Meno e meglio, un percorso alternativo”.
Durante i giorni del Festival sono state esposte nel Tempietto di Sant’Antonio, le reliquie del Santo di Padova, «grande predicatore anche a Rimini» come ha ricordato fr. Egidio Canil, che domenica 29 settembre ha raccontato, con dovizia di particolare e aneddoti curiosi, la peregrinatio delle reliquie di Antonio da Padova avvenuta in occasione dei 750 anni dalla sua esumazione.
Nella stessa giornata fr. Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, ha tenuto la sua catechesi incentrata sul tema “Andate e proclamate il Vangelo”, incentrando l’attenzione sulla meta ultima del nostro cammino e cioè la vita eterna.
Un evento da vivere con curiosità e gioia, condividendolo con la famiglia e gli amici e lasciandosi guidare dai colori che differenziano ciascuna iniziativa, dall’arancio della preghiera all’azzurro delle conferenze, dal verde degli spettacoli al marrone delle attività di piazza, passando per il rosso dei laboratori e il giallo delle attività per i più piccoli. Questo è il Festival Francescano, questo il messaggio del Santo d’Assisi che scelse la Povertà e l’umiltà come compagne di viaggio.