"Gesù – ha osservato Papa Francesco stamattina nella messa che ha presieduto sul sagrato della basilica di San Pietro- ha risvegliato nel cuore tante speranze soprattutto tra la gente umile, semplice, povera, dimenticata, quella che non conta agli occhi del mondo. Lui ha saputo comprendere le miserie umane, ha mostrato il volto di misericordia di Dio e si è chinato per guarire il corpo e l’anima. Questo è Gesù, questo è il suo cuore, guarda a tutti noi, guarda le nostre malattie, i nostri peccati. È grande l’amore di Gesù. Quando Gesù entra in Gerusalemme si respira un clima di gioia; è una scena bella: piena di luce dell’amore di Gesù, di gioia, di festa”.
“Anche noi abbiamo accolto Gesù; anche noi abbiamo espresso la gioia di accompagnarlo, di saperlo vicino, presente in noi e in mezzo a noi, come un amico, come un fratello, anche come re, cioè come faro luminoso della nostra vita. Gesù è Dio, ma si è abbassato a camminare con noi”, ha affermato il Santo Padre, offrendo così “la prima parola: gioia!”.
Di qui l’invito: “Non siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma dall’aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi, nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti!”. E, ha messo in guardia Francesco parlando a braccio, “in questo momento viene il nemico, viene il diavolo, mascherato da angelo. Tante volte insidiosamente ci dice la sua parola: non ascoltiamolo! Seguiamo Gesù. Lui ci accompagna e ci carica sulle sue spalle: qui sta la nostra gioia, la speranza che dobbiamo portare in questo nostro mondo”. E, “per favore – ha continuato a braccio – non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù”.