Durante il mese di maggio, a San Giovanni Rotondo, nella Cripta di Santa Maria delle Grazie, i confratelli di Padre Pio pregano per i giovani chiedendo l’intercessione di San Giovanni Paolo II nel centenario della sua nascita.
Durante il Santo Rosario di questa sera si pregherà per le famiglie e le mamme
La santità di Giovanni Paolo II è un seme deposto in lui dalla sua famiglia. Pur avendo perso la mamma all’età di nove anni, riuscì ad accogliere la spiritualità di quella donna semplice e combattiva nelle difficoltà della vita e del suo tempo. Fu lei a insegnargli la prima preghiera e il segno della croce. Così come avviene in ogni famiglia.
Papa Wojtyla, pur essendo stato sempre molto riservato riguardo alla sua famiglia, ha sempre ricordato mamma Emilia, come una donna sofferente, ma estremamente tenace, amorevole e coraggiosa, come tante mamme di oggi.
Nel 1939, a distanza di 10 anni dalla morte della genitrice, Karol poeta, drammaturgo, attore, rimanendo profondamente figlio, scrisse per lei questi versi cosi intensi e intrisi di un primitivo dolore:
«Sulla tua tomba bianca
Fioriscono bianchi fiori della vita.
Oh, quanti anni sono stati senza di te,
Quanti anni fa?
Sulla tua tomba bianca
Da tanti anni già chiusa:
Come se in alto qualcosa si innalzasse,
Come la morte incomprensibile.
Sulla tua tomba bianca,
O madre, mio spento amore,
Con tanto affetto filiale
Faccio preghiera:
Dio, donale eterno riposo».
Giovanni Paolo II volle anche evidenziare la maternità come strada per la santità, proponendo l’esempio di Gianna Beretta Molla, da lui beatificata nel 1994 e canonizzata nel 2004