“I piccoli produttori di cibo stanno nutrendo il pianeta: noi chiediamo di continuare a rispettarli e a sostenerli. Solo la Sovranità alimentare può offrire soluzioni, eque e a lungo termine, alla grave crisi alimentare e climatica”.
Al termine del Forum internazionale parallelo indetto da contadini, movimenti sociali e organizzazioni non governative nei giorni del Vertice FAO sulla sicurezza alimentare, Sergio Marelli, presidente delle Ong italiane spiega a Radio Padre Pio le conclusioni del controvertice.
“Osserviamo un dato: le multinazionali dell’agro-business hanno raddoppiato i loro introiti in un solo anno (dal 35 al 70 per cento). Il gigantesco profitto di pochi prevale sulle necessità di quasi tre quarti dell’umanità! Il discrimine tra il Forum ‘Terra Preta’ e il Vertice FAO sta in questa analisi inconfutabile: le élites economiche e politiche si stanno arricchendo con la crisi alimentare e le speculazioni finanziarie sono una causa diretta, anche se non la sola, dell’incremento dei prezzi delle derrate alimentari”.
Questi i principali punti della ‘piattaforma per un’azione collettiva’, il documento finale del Forum.
1. Non compromettere mai il Diritto al Cibo.
2. Realizzare una produzione agricola eco-sostenibile.
3. Combattere il controllo da parte dei grandi gruppi di interesse del cibo e dell’attività agricola.
4. Combattere la speculazione finanziaria e lo scambio dei futures delle derrate alimentari.
5. Sostenere, insieme ai Governi nazionali e alle Agenzie multilaterali, politiche che rafforzino il Diritto alla sovranità alimentare, in particolare negli impegni di Kyoto post-2012 che saranno negoziati in Polonia nel 2008 ed in Danimarca nel 2009.
6. Opporsi a tutte le istituzioni, alle politiche, alle multinazionali che minacciano il diritto di accesso alle risorse naturali ed idriche dei piccoli produttori, delle Popolazioni Indigene, delle comunità locali, dei giovani ed dei diritti dei lavoratori.
7. Costituire una Commissione sulla sovranità alimentare, sotto l’auspicio delle Nazioni Unite, formata da rappresentanti dei governi e delle organizzazioni di piccoli pescatori, contadini e coltivatori di piccola scala, pastori e popoli indigeni, al fine di identificare documenti e di proporre strategie collettive per risolvere la crisi del cibo e del clima.